Passo 5: determinare il flusso di esfiltrazione dell’aria

La maggior parte delle camere bianche sono sotto pressione positiva, con conseguente esfiltrazione pianificata di in spazi adiacenti che hanno pressione statica inferiore e con fuoriuscite d’aria non pianificate attraverso prese elettriche, impianti di illuminazione, infissi, serramenti, interfaccia parete/pavimento, interfaccia parete/soffitto e porte di accesso. E’ importante capire che le camere non sono ermeticamente sigillate e hanno delle perdite. Una camera bianca ben sigillata un tasso di perdita di volume d’aria dall’1% al 2%. Questa perdita è un male? Non necessariamente.

In primo luogo, è quasi impossibile avere perdite zero. In secondo luogo, se si utilizza fornitura attiva, un ritorno, dispositivi di controllo e di scarico dell’aria, deve esserci un minimo di 10% di differenza tra flusso d’aria di mandata di ritorno per separare staticamente tra loro la mandata, il ritorno, e le valvole di scarico. Se le valvole non sono separate staticamente, i loro controlli può finire per entrare in conflitto. La quantità di aria fuoriuscente attraverso le porte dipende dalla dimensione della porta, il differenziale di pressione attraverso la porta, e quanto bene la porta è chiusa (guarnizioni, chiusura).

Sappiamo che l’infiltrazione/fuoriuscita d’aria pianificata si sposta da uno spazio ad un altro. Dove finisce la fuoriuscita d’aria non pianificata? L’aria si sposta all’interno dello spazio e verso l’alto. Guardando al nostro progetto di esempio (Figura 1), l’aria che fuoriesce attraverso la porta 90x215cm è di 324 m3/h con un differenziale di pressione statica di 7.4 Pa e 456 m3/h con un differenziale di pressione statica di 12.5 Pa.

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